Cassino – Una famiglia dedita allo spaccio: misure cautelari per papà, mamma e i due figli

- Pubblicità -

Gli agenti del commissariato di Cassino, coadiuvati dal Reparto Prevenzione Crimine “Abruzzo” e dalle unità cinofile, hanno condotto questa mattina presto l’operazione “Tower”, di contrasto allo spaccio della droga. A finire nel mirino della polizia, un’intera famiglia.

La centrale dello spaccio, secondo l’ipotesi investigativa, era gestita da un’intera famiglia. Il papà è finito in carcere, mentre i due figli hanno avuto i domiciliari. Alla mamma è stato attribuito l’obbligo di firma. Per loro l’accusa, in concorso, è detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Alcune fonti non escludono sviluppi che possono coinvolgere altre persone.

+++ AGGIORNAMENTO +++

Pubblichiamo parte del comunicato stampa inviato dalla polizia:

L’ attività dei poliziotti, condotta anche con metodo investigativo classico attraverso la perlustrazione sistematica e pressochè quotidiana delle piazze di spaccio, ha fatto emergere elementi incontrovertibili per ritenere che tutti i componenti del nucleo familiare, composto da padre (classe ‘79), madre (classe ‘76) e due figli (classe ‘98 e ‘96), fossero dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha rilevato inoltre come i destinatari delle odierne misure avessero “creato una vera e propria rete di allarme tra loro al fine di sfuggire ai controlli antidroga”.

Dall’indagine, infatti, è emersa la perfetta conoscenza, da parte degli odierni arrestati, delle targhe delle autovetture in colori di serie in uso alle Forze di Polizia, oltre all’utilizzo di una perfetta rete di informatori, le cosiddette “vedette”, che avvisavano tempestivamente della presenza di cani antidroga, in quanto costituivano un ostacolo al fiorente mercato della droga sulla piazza cassinate.

L’attività investigativa è stata resa ancora più complessa dalle precauzioni e dagli accorgimenti che le persone arrestate mettevano in atto nel timore di essere intercettate dalla Polizia, come l’utilizzo dell’idioma rom o di applicazioni internet per le conversazioni tra i familiari che riguardavano modi e tempi del rifornimento e dello spaccio di stupefacenti.

Numerosi sono anche i riscontri della costante disponibilità di droga – destinata alle piazze di spaccio cassinati – da parte dei componenti del nucleo familiare, attraverso l’individuazione ed identificazione dei “clienti, trovati in possesso di dosi destinate all’uso personale dopo gli incontri con gli indagati.

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -

Articoli Correlati

- Pubblicità -
- Pubblicità -