Cassino – Polemica sull’Anagrafe antifascista. Fratelli d’Italia: “Bisogna condannare tutte le violenze non solo quelle di un’unica parte” e si rivolge agli insegnanti

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Si alza il polverone, a Cassino, dopo l’invito del sindaco Enzo Salera di sostenere l’iniziativa sulla “anagrafe antifascista”; Fratelli d’Italia auspica una “armonia civile”.

La nota del sindaco Enzo Salera
“Abbiamo accolto con decisione la proposta arrivata da POP Cassino con Claudio Donatelli e Alberta Valente che hanno proposto che il Comune di Cassino, città martire e città che più di ogni altro ha sofferto la distruzione della guerra scatenata dal nazismo e dal fascismo, si faccia parte attiva per la costruzione di questa legge popolare. Il progetto di legge, infatti, è stato presentato dal sindaco di Stazzema (Lu), Maurizio Verona, che è anche presidente del comitato promotore “Anagrafe Antifascista”. Sono molto legato a Stazzema avendovi partecipato lo scorso anno alla importante manifestazione che ricordava l’eccidio nazista di Sant’Anna di Stazzema. E sono dunque particolarmente orgoglioso di fare in modo che il Comune di Cassino possa collaborare realmente per la costruzione di questa legge. Può sembrare una legge che guarda al passato ma purtroppo non lo è. Sono tanti i casi di rigurgiti neofascisti nei nostri giorni che puntano a mettere in discussione addirittura la Shoah e a riproporre gli estremismi e le intolleranze verso gli ebrei o verso le persone di colore o di altra etnia, o verso chi professa un altro rito religioso; intolleranze che arrivano da un tempo lontano ma che crescono sempre di più all’interno di larga parte della nostra società anche nella nostra città, come purtroppo abbiamo visto negli scorsi mesi”.

La replica di Angela Abbatecola, portavoce Fratelli d’Italia Cassino
“Un popolo diventa ‘comunità nazionale’ quando armonizza la propria storia e fa, come si dice, i conti col passato. In Italia per troppi anni sono stati volutamente ignorati gli avvenimenti tragici del Fronte Orientale. Se è doveroso ricordare le vittime dell’Olocausto nella Giornata della Memoria, altrettanto lo sarebbe onorare i martiri Friulani e Istriani il 10 Febbraio, Giornata del Ricordo istituita con legge della Repubblica nel 2004. Lo scorso anno l’amministrazione Salera brillò per il suo cinismo e l’assenza di iniziative. Quest’anno, l’avvicinarsi della giornata dedicata alla rievocazione delle complesse vicende dell’Istria e alla solidarietà ai nostri Fratelli dell’altra sponda adriatica rischia di fare la stessa fine, davanti a una maggioranza insensibile sul tema della riconciliazione nazionale e preoccupata soltanto per l’anagrafe antifascista. Un atteggiamento reazionario, gretto e strabico, secondo cui i cattivi stanno solo da una parte; e sono stupita nel vedere che, dopo quasi 80 anni, la preoccupazione di Salera è quella del negazionismo ‘di Destra’, ignorando ostentatamente quello comunista che per decenni ha negato le responsabilità ‘di Sinistra’ nelle atrocità delle foibe. L’armonia civile prospera nella condanna ferma di tutte le violenze, non solo di quelle di un’unica parte. La preoccupazione ‘POP’ ha ben poco di popolare: chi nel 2021 vive di vuota retorica antifascista, non insegna nulla sotto il profilo etico, un nulla che fa il paio con l’inconsistenza amministrativa di questa maggioranza sempre più sovietica nel pensiero e nell’azione. A questa ‘superiorità morale’ non crede più nessuno. E davanti al solco che Salera e i suoi si ostinano ad approfondire fra i ‘buoni’ dei gulag e delle foibe e i cattivi dei lager, mi appello agli Insegnanti: dicano ai nostri bambini, ai nostri ragazzi, che la Storia è difficile e complicata. Ma che serve a giudicare e condannare ogni atto criminale compiuto da uomini e regimi che nessuno vuole più vedere”.

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