La Polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Cassino, sabato scorso, ha arrestato una donna che all’interno della sala colloqui si stava adoperando al passaggio di sostanza stupefacente al proprio figlio. Per la stessa, dopo gli adempimenti di rito, l’Autorità Giudiziaria Competente ha disposto gli arresti domiciliari.
Lo rende noto il segretario della FNS Cisl di Frosinone, Angelo Massaro, aggiungendo che “l’operazione è frutto di una diligente e scrupolosa attività di osservazione dei detenuti da parte del personale di Polizia Penitenziaria dotato di una elevata esperienza professionale motivato da forte senso del dovere nonostante l’ormai diventata cronica carenza di personale, che è costretto ad affrontare quotidianamente eventi critici di non facile gestione aggravato dal forte stato di tensione dei ristretti soprattutto in questo periodo di emergenza COVID-19. Gli ultimi due anni, la pandemia sanitaria ha colpito duramente anche all’interno dei penitenziari italiani, ha costretto tutto il sistema a stringere i denti e fronteggiare le enormi difficoltà del sistema. Il Personale è allo stremo con una dotazione di polizia penitenziaria in ambito nazionale insufficiente numericamente, con mezzi e strumenti spesso inadeguati e Strutture vetuste che necessitano di ingenti investimenti di manutenzione straordinaria e/o di complete ristrutturazioni”.
Il sindacato spiega che “così non è possibile andare avanti” e lancia l’ennesimo allarme, fornendo alcuni dati che possono rendere chiara la dimensione dei problemi.
I numeri
“Per quanto riguarda il Personale di Polizia penitenziaria, riguardo ad un organico nazionale decretato di circa 41.200 unità circa (di cui quasi 38.000 previsti per gli Istituti ed il resto per tutte le specializzazioni e servizi diversi ma essenziali al funzionamento del Corpo) mancano all’appello oltre 4000 unità, questo per effetto dei tagli di spesa pubblica che furono decisi con la legge Madia. Nella Regione Lazio mancano circa 400 unità di Polizia Penitenziaria”.
Inoltre, la FNS CISL “è pronta a qualsiasi confronto in sede tecnica ed in sede politica per arginare i fenomeni di violenza cui stiamo assistendo quotidianamente ma adesso serve dimostrare che lo Stato c’è e che il sistema penitenziario deve dimostrare sicurezza, per chi ci lavora e per i Cittadini”.