Cassino – Nessuno ci difende dai volantini sui parabrezza delle auto

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Uno strano inverno, a livello climatico, quello visto fin qui. Il freddo, quello vero, si inizia a sentire adesso, e il cielo è apparso quasi sempre sereno. Le piogge sono state praticamente assenti. Ma non può continuare così, i temporali dovranno arrivare. E con la pioggia, arriveranno i problemi. La nebbia, direte voi? Sì, anche, ma non solo. L’umidità che flagella le articolazioni? Sì, anche, ma non solo. Il fango e le piene dei fiumi? Sì, anche, ma non solo. Ad assillare i poveri cittadini, assieme alla pioggia arriverà un’altra piaga: i volantini pubblicitari appiccicati sui parabrezza delle auto.

Vi è mai capitato di lasciare per qualche tempo la vostra macchina per strada? Magari la notte è caduta la pioggia e il giorno dopo c’è il sole. Quando andate a riprenderla, può capitare di trovare un volantino bloccato sotto il tergicristallo, accartocciato per le intemperie. Andate a rimuoverlo e… ecco, sul parabrezza è rimasta l’impronta! Come la decalcomania dei bambini, tranne che un po’ d’acqua e olio di gomito non bastano per rimuoverla. Forse saranno le nuove tecniche di stampa, non tradizionali ma digitali, a non permettere all’inchiostro di fissarsi bene sulla carta.

Questa è la situazione peggiore, ma i disagi possono essere di vari tipi, a partire dalla brochure non rimossa che tamburella al vento durante la marcia, al tergicristallo che parte e spiaccica tutta la cellulosa sul vetro, alla necessità di scendere di nuovo dalla macchina perché si ingrana la retromarcia e solo allora ci si accorge dell’odiato volantino, ammiccante dal lunotto posteriore.

La pubblicità è l’anima del commercio, ma va fatta con criterio e nel rispetto di tutti. I modi ci sono.

Il volantinaggio è tradizionalmente un’attività delegata ai giovani, che in questo modo si impegnano in un lavoretto utile per guadagnare i soldi necessari a togliersi qualche sfizio. Ultimamente, però, sempre più persone mature si vedono con il blocco degli stampati sul braccio, addetti alla distribuzione. Una conseguenza della crisi. Non è contro questi lavoratori che rivolgiamo la nostra predica – hanno tutta la nostra solidarietà. Eseguono quello che viene detto loro di fare. Non perderebbero il lavoro, comunque, se la pubblicità venisse fatta con un metodo più rispettoso.

I vigili, in tutto ciò, cosa fanno? Lo sanno che mettere i volantini sulle auto è vietato? Sì, lo sanno. Infatti, se si telefona all’ufficio affissioni del Comune e si chiede il permesso farlo, l’impiegato risponde perentorio che no, non si può, i vigili non lo lascerebbero fare. «In teoria», dovrebbero aggiungere. Se si scorre il regolamento della polizia urbana del Comune di Cassino, all’articolo 11, “Disciplina della distribuzione dei volantini”, paragrafo 6, si legge: «E’ vietato apporre pubblicità e volantini di qualsiasi natura sul parabrezza delle auto e di altri mezzi». Lascia poco all’interpretazione, no? E allora perché è sufficiente camminare in giro per vedere file di macchine parcheggiate con un foglietto multicolore ben fermato dal tergicristallo? (E non stiamo parlando delle multe). I vigili camminano per le strade? Non è questo il problema maggiore che devono affrontare, si dirà. Come dare torto a tale affermazione?

Il mancato rispetto delle regole, se continuato e mai punito, genera una forma di lassismo che quasi giustifica chi le infrange. Non si vuole scomodare la teoria delle “finestre rotte”, la quale, come si legge su wikipedia, «è una teoria criminologica sulla capacità del disordine urbano e del vandalismo di generare criminalità aggiuntiva e comportamenti anti-sociali». Ci si può accontentare di dire: «Lasciate perdere la mia auto, perché è mia: chi mi ripaga il danno?». Se poi avessimo un senso civico leggermente più spiccato, potremmo anche esclamare: «Fate in modo che le strade non si riempiano di sporcizia!», perché, in effetti, quando la pioggia non appiccica i volantini sul parabrezza, di solito si tende a sfilare il foglio da sotto il tergicristallo e a buttarlo a terra – altra forma di volgarità, ma quando nessuno rispetta le regole…

I politici non sembrano troppo sensibili all’argomento, forse perché, durante le campagne elettorali, che si susseguono una via l’altra, fanno ampio uso (e abuso) di un volantinaggio selvaggio. Si sentono solidali con la distribuzione massiccia e non ritengono opportuno star lì a fare tanto i sofisticati anche nei periodi che intercorrono tra una votazione e l’altra. Ma il decoro della città va salvato, cari amministratori: le regole ci sono, cercate di farle rispettare.

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