«Il centro sinistra con tagli e sprechi ha distrutto la sanità della Provincia di Frosinone. Ne è la viva testimonianza l’ospedale Santa Scolastica di Cassino, struttura che avrebbe dovuto essere un Dea di I Livello non solo sulla carta e che è sempre stata, fino a poco tempo fa, punto di riferimento per la salute dei tantissimi cittadini del comprensorio».
Lo ha dichiarato Gabriele Picano vice coordinatore provinciale di Fratelli D’Italia, in un suo intervento sulla sanità territoriale.
«Il nosocomio oltre ad essere stato depauperato di tantissimi servizi – ha detto – per decenni fiori all’occhiello della sanità regionale, da tempo, sia per carenza di personale medico ed infermieristico e sia a causa di una gestione discutibile, versa in condizioni non consone ad una struttura definita Dea di I Livello».
Il costo dei medici a partita Iva
«Ci arrivano voci molto attendibili che l’ultima moda per reclutare personale sia quella della chiamata a partita iva. Ciò ovviamente non sembra essere la metodologia adatta per una corretta razionalizzazione delle risorse, perché se un medico a partita iva costa 60 € l’ora e considerassimo che svolga un servizio pari a 36 ore settimanali (il minimo) ecco che la Asl dovrebbe versare come emolumento al professionista circa 2.200 euro a settimana. Per quattro settimane e mezzo, e purtroppo non è un film, viene fuori un totale di quasi 10.000 euro lorde al mese (6000 nette). Facendo i conti della serva si evince che per due medici a partita iva (che molto spesso sono professionisti andati in pensione e poi tornati in servizio) si può assumere un medico e mezzo a dipendenza diretta del servizio sanitario nazionale. Magari attraverso avviso pubblico».
Doppi e tripli turni per gli infermieri
«Questo dubbio impiego delle risorse – conclude Picano – fa specie considerando che il Servizio Infermieristico sembrerebbe fare le pulci agli orari pur di non pagare gli straordinari. Gli infermieri sono infatti costretti a fare doppi e tripli turni senza però poter portare a casa uno stipendio consono al dispendio di energie sul campo. Tale stato di cose è frutto di una politica sanitaria fallimentare che da circa dieci anni il centrosinistra si ostina a presentare come all’avanguardia. Ma altro non è che fumo negli occhi dei cittadini che, quotidianamente, non hanno a disposizione i servizi necessari per la cura della propria salute».
Sul Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Scolastica è invece intervenuto l’ambientalista Edoardo Grossi che, riferendosi proprio alla giornata di oggi, ha evidenziato le “60 persone in attesa da questa mattina! Con sedie rotte e altre indecenze!”.
Lunghe file di attesa anche per le prestazioni sanitarie, per alcune le attese superano anche un anno e per altre non è possibile proprio prenotare.