Cassino (FR) – Stellantis, Fim Cisl: -40% è dato produttivo più basso nella storia dello stabilimento

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Cassino nel I° trimestre è a 8.540 unità: un numero che indica una flessione negativa del -40,7% rispetto al 2023.

Stellantis Cassino Plant in caduta libera, come non era mai accaduto dalla sua nascita. Oggi la Fim Cisl ha divulgato e commentato il rapporto trimestrale sulla produzione dell’intero Gruppo, stabilimento per stabilimento. 

Da gennaio lo stabilimento è organizzato su un solo turno, mentre per gran parte dello scorso anno la produzione aveva la doppia turnazione.

“L’attuale produzione – spiega Ferdinando Uliano, Segretario Generale Fim Cisl è rappresentata per il 21% da Alfa Romeo Giulia, il 52% dall’Alfa Romeo Stelvio e il 28% dalla nuova Maserati Grecale, quest’ultima viene prodotta anche nella versione full electric. Le potenzialità dello stabilimento di Cassino sono enormi, basti pensare che nel 2017 la produzione nel 1° trimestre è stata di 153.263 imparagonabile all’attuale, con un’occupazione di oltre 4.500 unità.

L’assegnazione allo stabilimento della futura piattaforma Stla large bev è positiva, apre a nuove prospettive per lo stabilimento, ma è necessario accelerare sui tempi dei lanci produttivi dei nuovi modelli per invertire un dato produttivo e occupazionale profondamente negativo.

I nuovi modelli Alfa Romeo Stelvio e Giulia, che abbiamo visto nel mese di dicembre 2023 nel centro Stile di Mirafiori, sviluppati sulla nuova piattaforma Stla Large, l’azienda ha comunicato che verranno prodotti nel corso del 2025. Noi pensiamo che si debbano anticipare quanto prima e assegnare altri modelli e marchi sulla medesima piattaforma da affiancare le produzioni di Maserati Grecale e delle due nuove Alfa Romeo.

La situazione produttiva ha avuto un impatto negativo sull’occupazione, attualmente in forza sono 2763.

Dall’inizio dell’anno sono state circa 7 le fermate collettive gestite i CDS, mentre nelle restanti giornate il CDS coinvolge mediamente 500 lavoratori al giorno. I lavoratori in trasferta temporanea nei siti Stellantis sono circa 350.

L’accordo di sviluppo del settore dell’auto dovrà porsi l’obiettivo di accorciare la catena di fornitura, portando in Italia le produzioni di tutta la componentistica che rappresenterà l’auto del futuro, dai semiconduttori, dalle batterie, ai componenti necessari per la motorizzazione elettrica, per la guida autonoma, per la digitalizzazione e la connettività. Senza un piano preciso e condiviso per la transizione industriale attivabile immediatamente, il rischio licenziamento e desertificazione industriale diventa certezza.

Dobbiamo riconoscere che superate le difficoltà iniziali il tavolo dell’auto è partito in maniera costruttiva e concreta. Ora è indispensabile che questo tavolo di sistema raggiunga l’obiettivo di costruire un accordo di sviluppo con Stellantis e tutti gli attori del settore automotive italiano per l’aumento dei livelli produttivi negli stabilimenti italiani.

La discussione che stiamo facendo negli ultimi giorni analizzando la situazione e le prospettive di ciascun sito produttivo ed ente, deve trovare risposte positive e concrete che oggi non abbiamo ancora avuto.

I dati della produzione nei primi tre mesi del 2024, dopo due anni di crescita segnano un’inversione di tendenza rispetto al trimestre dell’anno precedente. Si riscontra infatti un dato negativo -9,8% rispetto al 2023. Nello specifico nel I° trimestre del 2024 sono state prodotte, tra autovetture e furgoni commerciali, 170.415 unità contro le 188.910 del 2023. La produzione di autovetture segna un -23,8%, pari a 105.255, mentre quello relativo ai veicoli commerciali segna una crescita del 28,5%, in termini di volumi pari a circa 14.460 veicoli commerciali in più.

Negli stabilimenti di produzione delle auto abbiamo riscontrato una situazione particolarmente negativa. Fatta eccezione per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco che rappresenta più della metà della produzione totale e dove riscontriamo una crescita del +26% rispetto al 1° trimestre 2023, gli altri quattro stabilimenti dimezzano la produzione auto con flessioni molto significative.

Sicuramente condizionata anche dal ritardo degli incentivi per le auto ecologiche. Il Polo produttivo di Mirafiori perde la spinta della 500 elettrica che aveva caratterizzato la salita produttiva degli ultimi tre anni, compensando il continuo calo delle Maserati. Gli stabilimenti di Melfi e Cassino subiscono l’attesa verso la transizione alle future produzioni sulle due nuove piattaforme Stla Medium e Stla Large previste a partire rispettivamente dalla fine 2024 e dalla prima metà 2025.

I veicoli commerciali di Atessa dopo due anni di flessione negativa, ritornano a dare un contributo positivo ed importante ai volumi complessivi. Se l’andamento riscontrato nel 1° trimestre 2024 viene confermato nei prossimi mesi e gli incentivi non invertono la tendenza, la produzione complessiva, con i veicoli commerciali, si attesterà poco sopra le 630 mila unità al di sotto delle 751 mila del 2023″

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