Luigi Gaglione si dice rammaricato del silenzio dell’ateneo e delle altre compagini studentesche, il presidente della Regione Lazio: “ferito dalle strumentalizzazioni, sono pronto ad incontrare lo studente”.
L’eco mediatica che ha avuto l’esodo di molti esponenti politici e istituzionali che ieri mattina, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, hanno abbandonato in tutta fretta l’aula magna seguendo il governatore della regione Lazio Francesco Rocca nei suoi impegni giĂ fissati in agenda per la giornata, ha un seguito anche oggi.Â
Ad attirare l’attenzione, con tono deluso, è ancora una volta il rappresentante degli studenti Luigi Gaglione, che impotente e sconfortato ha assistito alla scena dell’uscita di massa prima ancora di prendere la parola.   Â
“La polemica montata in queste ore – sottolinea Gaglione di Primavera Studentesca, eletto nel CNSU, Consiglio Nazionale Studenti Universitari – ci ha permesso di riportare al centro del dibattito politico il diritto allo studio e il valore che ricopre l’universitĂ per la crescita degli studenti. Quello a cui abbiamo assistito ci ha addolorato profondamente, ma per noi le prioritĂ restano le esigenze delle studentesse e degli studenti, che hanno bisogno di costante attenzione e azione da parte della classe politica.
E vedere i rappresentanti del nostro territorio, dai parlamentari ai sindaci, abbandonare in massa la cerimonia senza attendere il punto di vista degli studenti è stato denigrante. Non per me, figuriamoci, ma per la nostra comunità studentesca. Ci sono tante emergenze quotidiane da affrontare con la massima determinazione: dalle borse di studio che arrivano in ritardo, all’accoglienza degli studenti internazionali. In più, nell’ultimo periodo, continuano a crescere i costi a carico di chi studia.
Sempre più studenti e studentesse, all’inizio dell’anno, si rivolgono a noi  perché fanno sempre più fatica a sostenere queste spese. Bisogna aumentare in maniera consistente le risorse dedicate al diritto allo studio. La politica deve intervenire per snellire le procedure burocratiche e ha il dovere di ascoltare la nostra voce ed essere pronti. Come associazione universitaria siamo sempre stati in prima linea, facendoci portavoce di questo disagio in tutti i livelli istituzionali.
Dobbiamo riconoscere che negli anni sono stati fatti passi in avanti. Per questo, a nome di tutti gli studenti, faccio appello al presidente Rocca che sicuramente ne farĂ tesoro e si impegnerĂ a far si che quella macchina possa ripartire. Ma soprattutto, lo faccio agli onorevoli che sono stati eletti nel nostro territorio. Aprite gli occhi e lasciate la trincea politica. Non è giusto pregiudicare il nostro futuro per la vostra attenzione limitata alla sola campagna elettorale.Â
Ci rammarica, però, che nonostante i riflettori nazionali circa quello che è avvenuto ieri, il silenzio assordante della Governance del nostro Ateno e delle altre associazioni universitarie che condividono con noi l’impegno nelle emergenze quotidiane dei nostri studenti. Non aver ricevuto nemmeno una parola di sostegno o di conforto ci fa capire quando, alle volte, il nostro disagio e le nostre esigenze possono essere sacrificati pur di non provocare l’irritazione di qualcuno. Al contrario di migliaia di giovani studentesse e studenti che in queste ore ci hanno contattato manifestando solidarietĂ e vera preoccupazione per il loro futuro. E che hanno avuto la possibilitĂ di ascoltare, seppur online, le nostre parole. Facendole anche loro”.
Da parte sua, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in serata ha divulgato una nota in cui sottolinea: «Mi hanno profondamente ferito le polemiche strumentali riguardo la mia uscita di scena anticipata dall’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Cassino. Facciamo chiarezza. Da parte mia non c’era alcuna volontà di mancare di rispetto al rappresentante degli studenti. La cerimonia doveva terminare alle 12, ma si è protratta oltre il tempo preventivato.
Alle 12.10 ero atteso dai vertici e dai lavoratori della Reno de Medici, un’azienda che grazie all’impegno della Regione Lazio ha potuto continuare a essere attiva e ha ripreso la produzione, garantendo il sostentamento a centinaia di famiglie. Successivamente dovevo andare alla Casa della Salute di Pontecorvo e alle 15, purtroppo, dovevo partecipare in forma privata a un funerale a Roma. Impegni di cui avevo preventivamente informato il Magnifico Rettore.
Circostanze peraltro già chiarite dall’assessore Regimenti e dai presenti. In ogni caso, in considerazione dell’importanza che la mia amministrazione riconosce al mondo accademico, dell’università , della ricerca e soprattutto degli studenti, invito il rappresentante degli studenti dell’Università di Cassino nel mio ufficio in Regione oppure sono pronto a incontrarlo a Cassino alla prima occasione disponibile».