Cassino (FR) – Lotta al bullismo con il potere delle testimonianze. “Non restare a guardare”

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Una testimonianza agghiacciante, resa in modo anonimo da un fratello che non è riuscito a salvare dall’abisso sua sorella Anna, nome di fantasia. L’ha letta Rebecca Cerasi sul palco dell’Aula Pacis questa mattina, durante il  Convegno “Non restare a guardare” ideato dalla responsabile provinciale alle Pari Opportunità della Lega e pedagogista, la dott.ssa Anna Pappagallo. Un modo per sensibilizzare i giovani sulla lotta al Bullismo e Cyberbullismo, che questa volta ha visto in platea gli studenti dell’IIS Carducci Liceo Artistico e Liceo Classico di Cassino. Ecco il testo:

“Tornavi a casa con lo sguardo vuoto, più silenziosa ogni giorno. Eppure mi dicevi “Sto bene” e io ti credevo. Non capivo che quelle parole erano solo un muro dietro cui nascondevi il dolore. Non ho visto i loro sguardi. Non ho sentito le loro risate soffocate quando ti passavano accanto. Non ho mai immaginato quanto potessero essere taglienti le loro parole.

Sei uno scarto. Fai schifo. Ma perché esisti? Se sparissi nessuno se ne accorgerebbe. Ogni insulto era un coltello. Ogni sguardo evitato, una lama nel cuore. E tu, Anna, stavi cadendo. Piano, in silenzio. Pensavo fosse solo una fase, qualche battuta di troppo. Niente di grave, no? Che idiota.

Non vedevo che ti stavano distruggendo pezzo dopo pezzo. E poi, ho trovato il tuo quaderno.

L’ho aperto per caso. O forse no.  Ogni pagina era intrisa di dolore. Le tue parole erano ferite profonde. Solo dolore Non valgo niente. Vorrei sparire.

E poi la tua lettera: non ce la faccio più, non voglio più sentire quelle voci. Quelle frasi mi hanno travolta come un’onda. Era tutto lì. Davanti a me, davanti ai miei occhi. Ma troppo tardi. Troppo tardi per agganciarti. Troppo tardi per proteggerti, per dirti che ti adoro. Il bullismo non è uno scherzo, non è una battuta detta per ridere. E’ un veleno lento che si insinua sotto la pelle, che ti soffoca. E’ una guerra invisibile che si combatte da soli. E tu, Anna, eri sola. E io non ti ho teso la mano.

Ora non posso più cambiare nulla. Ma posso fare qualcosa. Posso raccontare la tua storia. Urlare la tua voce. Voglio che nessuno mai più si senta come ti sei sentita tu. Perché il bullismo uccide. Le parole feriscono. Il silenzio condanna.

Ti prometto, Anna, che non  starò più zitto. Che la tua storia diventerà un faro per chi è nel buio. E spero che, da qualche parte, tu possa perdonarmi. Ti amo, per sempre. Tuo fratello”.

Testimonianze e dibattiti fanno parte integrante delle tappe del tour di sensibilizzazione sul bullismo e cyberbullismo che da mesi sta attraversando il territorio regionale grazie all’impegno della dott.ssa Pappagallo.

All’evento di Cassino hanno preso parte, oltre alla dirigente scolastica dell’IIS Carducci, la prof.ssa Licia Pietroluongo, anche le istituzioni locali e regionali, tra cui  l’assessora alla cultura Gabriella Vacca, l’Assessore Regionale Pasquale Ciacciarelli, la presidente della Fidapa BPW Sezione di Cassino, l’avvocato Maria Barbara Gradini. A coordinare i diversi momenti, il prof. Luca Consales.

Da sx la DS Licia Pietroluongo, Ciacciarelli e la dott.ssa Pappagallo

Ascoltata anche la voce, il racconto diretto di chi, da vittima, si rivolge a se stessa e dentro di sé trova la forza per accettarsi, per vivere e per combattere.

Perché, perché lo fai? Perché ti fai del male? perché ce l’hai con te? Le mani che tremano, il respiro affannoso, le lacrime scendono senza controllo- Vorresti urlare. Non hai voce. Una voglia incontrollabile di uscire da questo mondo ormai stretto, chiuso in una gabbia di vetro, ti assale”.  Per risalire poi la china, uscendo dalla disperazione di quelle parole, di quegli insulti che la feriscono fino al disprezzo. “Leggo i commenti, li leggo tutti i giorni. Ogni modifica è una coltellata dritta al cuore”. “Uno, due, tre. Non salto nel vuoto. Conto. E resisto. Anche se mi escludono è perché forse anche il mio carattere è diverso. Mentre cammino mi sento ridere di me alle mie spalle. Nessuno ha il coraggio di parlarmi, tutti fanno finta di niente. Ma so che devo fare qualcosa. Devo abbattere il muro del silenzio. Di quei sorrisi di chi diventa complice. Io sono migliore. Le loro parole mi feriscono. Ma non voglio più esistere. Voglio solo esistere. Non conto, racconto, e quindi esisto”.

L’obiettivo di questo tour è prevenire, contrastare e sradicare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo attraverso un’azione sinergica, costante e condivisa.

 

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