L’inchiesta “Luna Viola” della Guardia di Finanza che ha colpito l’università di Cassino e del Lazio meridionale risale al maggio 2022: 27 indagati, 173 pagine di ordinanza di custodia cautelare per ricostruire l’indagine del pm e accogliere parzialmente le sue richieste, che prevedevano quattro arresti. Se ne concretizzeranno tre, finiscono ai domiciliari il 14 gennaio 2025 Giancarlo Baglione, Giovanni Arduini (docente Unicas e presidente di commissione) e sua moglie Diletta Chiusaroli (docente Unicas e componente della commissione), con interdizione per dodici mesi dalle rispettive attività imprenditoriali e di pubblico ufficio. Si procederà con interrogatorio di garanzia nelle prossime ore per il direttore Massimiliano Mignanelli, responsabile unico del procedimento concorsuale.
Tutto è partito dall’indagine nei confronti di Giancarlo Baglione, titolare di una scuola di alta formazione a Sora, che avrebbe stretto un accordo con un giovane neolaureato che, pagando, avrebbe potuto conoscere anzitempo la lista delle domande per accedere alla selezione per l’accesso al TFA. Secondo gli inquirenti, nel tempo si è costruita una vera e propria associazione per delinquere secondo un vero e proprio ‘sistema Cassino’. Un sistema che danneggia la posizione di chi vuole concorrere studiando e permette l’ingresso di soggetti non preparati e non adeguatamente valutati. Tutto registrato attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, nel corso delle quali viene ripetuto più volte che al massimo si può superare con le proprie forze la prima prova, quella preselettiva, ma per le successive è necessario essere ‘raccomandati’ perché è così che funziona. Si pagano 14mila euro e si passa. Memorizzando la batteria di domande che viene fornita dall’interno.
Disposto il sequestro delle somme di denaro a ciascun indagato per un totale di 100 mila euro. Adesso la parola (e l’azione) passa ai legali di fiducia degli indagati.