Cassino (FR) – Democratiche protagoniste della lotta contro l’autonomia differenziata. A tutela delle Donne

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Le donne sanno quando una guerra è vinta e quando invece ci si è aggiudicati solo una delle tante battaglie intermedie . E le firme raccolte nel Lazio per promuovere il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata, sebbene in misura enorme, non rappresentano un punto d’arrivo. Questo è stato uno dei cardini della serata organizzata giovedì 3 ottobre nella Sala Restagno di Cassino dalle Democratiche, che sul tema “Donne e autonomia differenziata” hanno incentrato un dibattito ampio e a tratti anche molto appassionato che ha ruotato intorno al quesito “Una nuova discriminazione per le donne?”.

Perché sì, l’argomento è caro a chi sperimenta già oggi, nel quotidiano, le differenze tra uomini e donne, mai superate, come ha sottolineato la deputata Pd Michela Di Biase, collegata dal Parlamento, prevedendo come i diritti acquisiti e inviolabili delle donne saranno preda di una diseguaglianza ancora più netta su istruzione, salute, lavoro, reddito…. “Non esiste solo una sperequazione tra nord e sud; nel nostro Paese non è ancora compiuta una reale uguaglianza tra gli uomini e le donne”. 

Gli interventi, numerosi, sono stati moderati e coordinati dalla portavoce provinciale Democratiche, l’avv. Sarah Grieco, che dando la parola al sindaco Enzo Salera, al segretario regionale del Pd Daniele Leodori e al presidente del Pd Lazio Francesco De Angelis, nonché al segretario provinciale del Partito democratico, ha esaurito i saluti istituzionali e ‘al maschile’. E tutti hanno ritenuto l’iniziativa lodevole, al termine di una campagna referendaria di successo, con una grande partecipazione.

“In due mesi – ha ricordato la Grieco – abbiamo raddoppiato il numero di firme necessarie, arrivando ad un milione 291mila firme, soprattutto sulle piattaforme online ma anche attraverso i banchetti in strada”. La presidente provinciale Pd, Stefania Martini, ha spronato a diffondere il pericolo che questa legge ingenera in tutti. Se si va al referendum, sarà come una campagna elettorale e necessiterà un impegno enorme. 

Francesca Cerquozzi ed Elsa De Angelis, componenti della Conferenza nazionale delle Democratiche, hanno acceso i riflettori sui dati che testimoniano le sperequazioni tra le regioni già ora. L’autonomia differenziata penalizzerà ancora di più le donne per i consultori, i nidi, il tempo pieno. I servizi essenziali saranno i primi ad essere presi di mira: sostegno sociale, assistenza sanitaria. E poi c’è la rappresentanza politica: la voce delle donne rischia di essere marginalizzata ancora di più, a seconda della sensibilità o meno delle regioni. 

La tavola rotonda vera e propria, su “Sanità, scuola, lavoro: quale futuro?” ha visto protagoniste Emanuela Piroli, consigliere comunale di Ceccano e medico Asl Frosinone, Alessandra Romano segretaria generale aggiunto Cisl Frosinone, Maria Carmen Falstaffi Funzione Pubblica Cgil Frosinone-Latina, ha evidenziato come l’Italia sia già un Paese in cui ci sono cittadini di serie A e di serie B, in cui nord e sud hanno divari enormi destinati ad ampliarsi a dismisura. 

Da qui, l’impegno collettivo delle Democratiche a neutralizzare l’impatto e le ricadute della legge Calderoli che danneggia in particolare le donne. Come hanno sottolineato in chiusura, tracciando le conclusioni e la rotta, sia la consigliera regionale Pd Sara Battisti che Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale Pd. 

La battaglia continua, le Democratiche tenacemente proseguono la narrazione di un’Italia che non vuole subire ulteriori contraccolpi né soccombere quando si parla di temi come sanità e istruzione.

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