Cassino – Emergenza immigrati: in attesa di una soluzione per una “convivenza pacifica”, la tensione resta alta.

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E’ allarme tra i residenti nel comune di Cassino, dopo gli ultimi episodi di molestie, verbali e fisiche, da parte di gruppi di immigrati nei confronti di alcune giovanissime ragazze del luogo. Dopo i fatti avvenuti davanti alla scuola media Di Biasio la scorsa settimana, che hanno portato alla decisione di spostare i corsi di alfabetizzazione al pomeriggio (ricordiamo che una decina di immigrati, che in quella sede frequentano i corsi di lingua italiana, avevano rivolto insulti e volgarità nei confronti di alcune dodicenni e delle loro mamme, aggredendo verbalmente anche un papà che aveva cercato di frenarli), nell’ultimo fine settimana si sono verificati nuovi casi che hanno alzato il livello di preoccupazione da parte dei genitori.

Venerdì mattina altre studentesse di circa 16 anni sono state palpeggiate e seguite all’uscita del liceo classico, mentre nel week-end si sono verificati altri due episodi in cui degli immigrati hanno infastidito alcune ragazze per strada, suscitando in questo caso l’intervento degli amici delle giovani, che li hanno messi in fuga.

La situazione, insomma, al momento sembra essere fuori controllo, come ha sottolineato Katia Valente, autorevole giornalista del quotidiano Ciociaria Editoriale Oggi, intervenuta in diretta su RadioCassinoStereo durante il programma “Nel Mezzo Del Mattin”: “Il problema sociale esiste, i genitori sono preoccupati e tutti chiedono interventi e una maggiore sicurezza”.

A questa esigenza l’amministrazione comunale di Cassino ha in parte risposto attraverso un incontro, avvenuto la scorsa settimana, con la Polizia Municipale che ha preso l’impegno di presenziare nelle scuole, ma come ha sottolineato l’assessore alla Cultura Danilo Grossi proprio ai microfoni di RadioCassinoStereo: “Le forze dell’ordine sono allertate da questo punto di vista, ma non possiamo attivare un sistema militare di servizi. In uno stato di diritto devono essere chiare le responsabilità: l’identificazione di questi soggetti non può essere a carico degli assessorati, del sindaco o dei singoli cittadini, ma delle forze dell’ordine. Capisco benissimo la paura che si sta generando, ma in questo momento bisogna avere sangue freddo. […] Speriamo che tutto questo possa essere ricondotto ad una convivenza pacifica che la città di Cassino ha dimostrato di avere nel corso del tempo”. Resta tuttavia sospeso quali possano essere le soluzioni per giungere ad una “convivenza pacifica” che garantisca i diritti di tutti.

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