L’aereo che ha portato in Terra Santa don Benedetto Minchella della parrocchia di Sant’Antonio (e anche di San Giovanni) di Cassino, assieme al vescovo della diocesi Monsignor Gerardo Antonazzo e a una ventina di sacerdoti, è atterrato ieri alle ore 13:00. Già nello stesso pomeriggio è avvenuta la prima celebrazione della messa, lì «dove Lui celebrò l’ultima cena».
Il viaggio è un ritiro spirituale programmato da tempo. I fedeli, a Cassino, sono stati avvertiti che, per questa settimana, fino al ritorno del loro parroco, sabato, da Gerusalemme, non sarà celebrata la messa. Abbiamo contatto don Benedetto proprio il primo giorno del sua nuova esperienza.
«Grandi e forti emozioni vissute in una città che a oggi è al centro di vicissitudini politiche e diplomatiche mondiali» ci ha rivelato. Un percorso interiore di preghiera, il suo e quello degli altri sacerdoti che sono con lui, che ripercorre i luoghi significativi della vita di Gesù. Sono guidati nelle meditazioni da padre Frederic Manns, francescano professore di teologia a Gerusalemme.
Ha dichiarato il vescovo Antonazzo: «Concentreremo la nostra presenza soprattutto nella città di Gerusalemme e di Betlemme… Betlemme dove tutto è iniziato con la nascita di Gesù, e Gerusalemme dove tutto si è compiuto con il mistero pasquale di Cristo. Saranno, senza dubbio, dei giorni molto ricchi, come esperienza personale e di gruppo. Siamo nella città di Gerusalemme che è il crocevia di tutte le religioni monoteiste, ma anche il crocevia di problemi internazionali. Siamo qui anche per pregare per la Pace, credendo che intorno all’esperienza religiosa, al di là di ogni ideologia e di ogni interesse di parte, si possa davvero costruire il grande evento messianico della Pace in questa città, che nel suo nome (Gerusalemme significa “città della pace”) e nella sua vocazione, è senza dubbio destinata a diventare il fulcro, l’epicentro della Pace mondiale».