E’ stato catturato a Cassino uno dei primi cento latitanti d’Italia, Antonio Polverino, boss della camorra, a cui le forze dell’ordine davano la caccia dal 2011.
Lo hanno arrestato i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che da tempo erano sulle tracce del pericoloso camorrista.
Latitante da sette anni, sulla testa di Antonio Polverino, 73 anni, pende una condanna a 24 anni di carcere per associazione mafiosa e droga.
E’ stato catturato all’interno di un casolare e non era armato l’ultimo latitante del clan, conosciuto come “Zi’ Totonno”, zio del super boss Giuseppe, alias ‘o Barone, che operavano tra Marano, Quarto, Pianura ed altri comuni dell’area a nord di Napoli.
E’ ritenuto il custode di segreti, gerarchie e alleanze del sistema camorristico campano; il suo clan è stato praticamente sgominato, infatti suoi fratelli, familiari e cognati sono stati catturato sia in Italia che all’estero.
L’arresto di Polverino conferma il ruolo del basso Lazio come terra di latitanza; solo il 12 gennaio scorso a Formia, dopo un conflitto a fuoco, era stato catturato un altro super latitante, Filippo Ronga, boss del clan dei Ranucci di S. Antimo di Napoli.