Dagli ambientalisti parte un sollecito all’Amministrazione Comunale accusata di ritardo negli interventi di messa in sicurezza della discarica di Nocione.
“Il sito di Nocione, che ormai tutta l’Italia conosce, è stato oggetto di finanziamenti per la messa in sicurezza, ben 214.592,56 euro, che la Regione Lazio ha stanziato ed erogato al Comune di Cassino. Ma – scrive Edoardo Grossi, presidente provinciale di Frosinone dell’ANSMI (Associazione Nazionale della Sanità Militare Italiana) – della ‘messa in sicurezza’ nemmeno l’ombra. I rifiuti sanitari rimarranno a cielo aperto anche questa estate ad avvelenare la popolazione? In questi giorni giunge notizia che un’altra piccola residente è stata colpita dal male, difficile dire se è da collegare al sito tossico, ma il sospetto è forte, dopo che anche il nonno, colpito da linfoma di hodgkin, è scomparso qualche anno fa”.
Ed annuncia che “si sta preparando un esposto da inviare alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Cassino, per accertare eventuali ritardi e/o irregolarità nel procedimento di ‘messa in sicurezza’ e bonifica”.
Intanto, sempre Grossi ricorda che “il 19 maggio prossimo ci sarà il processo presso il Tribunale di Cassino per violazione ordinanza di divieto di pascolo e coltivazione dell’area interdetta di Nocione … per fatti avvenuti nel 2018 e che non erano sfuggiti alla Consulta dell’Ambiente di allora” di cui Grossi evidenzia l’attività.
“Capitanata dall’allora Assessore all’ambiente Dana Tauwinkelova, tra il 2016 al 2019 l’ambiente a Cassino ha vissuto una stagione felice, con atti mai realizzati dal Dopoguerra, un’attività incessante, notte e giorno, per contrastare i crimini ambientali”.