Oltre due ore di concerto per narrare la ‘storia della musica’. Un cantautore e polistrumentista generoso con il pubblico che lo ha applaudito a lungo.
Dai versi di Dante e Petrarca ritmati senza esitazione a memoria, fino al glam rock di David Bowie. E alle ballate di Lou Reed. Senza tralasciare quelle di De Andrè e le ‘sue liriche’ intrise di energia e mal di essere. Sono quelle di Morgan, che ieri sera all’Arena Historiale non si è risparmiato, passando dal piano alla chitarra acustica e al basso senza tentennamenti. Oltre due ore di spettacolo puro, sentito, a tratti anche sofferto benché mascherato da quella tracotanza che, tutto sommato, indossa alla perfezione come l’insolito abbigliamento. Nel quale è immancabile il foulard con fermaglio. Compositore, polistrumentista, arrangiatore, scrittore, talent scout, è un ironico intrattenitore che si adatta, di volta in volta, alla platea che ha di fronte.
E quella di Cassino lo ha intrigato. Gli ha fornito la battuta, quando è stato il momento, oltre a tributargli applausi sinceri per quell’invidiabile talento mostrato tra un calice ed una sigaretta consumati con finta nonchalance.
Suona, canta, declama, si muove sulle assi del palcoscenico come un animale nella sua foresta e sciorina versi, testi di canzoni sue e non, prima in sola lettura, poi accompagnate dalla strumentazione. Folle, a tratti, come un Beethoven forsennato che i tasti li sorvola e poi li travolge con il suo peso. E tu lì pensi…ma come farà? Eppure, lo fa. Il giudice di X Factor più controverso che ci sia stato, si lascia andare a giudizi tranchant contro quei giovani musicisti che stonano, che non sanno comporre, che non sanno suonare.
E ti ripropone la musica dei Beatles interpretata a modo suo, spiegata con il cuore. “Perché i pezzi che passeranno alla storia si riconoscono subito”.
Non fa mistero del suo egocentrismo, ci sta dentro ma non benissimo e fa trasparire a volte una malinconia di chi, forse, vorrebbe sentirsi meno solo con se stesso. E si abbandona a quelle “canzoni da spiaggia” che si suonano con la chitarra. E solo con quella hanno un senso.
Morgan è stato tutto questo e anche di più per chi ha intuito che non sarebbe stata una serata qualunque, quella aperta da Sara Marchetti, in arte Sara Blanca, vincitrice del contest Estasi Mainstage. Non abbiamo avuto modo di chiedere a Morgan cosa ne pensi di quella voce giovane e potente, ma siamo sicuri che le sia piaciuta.
Sotto il palcoscenico, imperdibile l’espressione di chi tutto questo lo ha organizzato: Gianfranco Tomaselli ed Eleonora Tamburrino dell’associazione The Kom. Insieme ad Elena Varriale che presenta le serate, vedono via via premiato un lungo ed impegnativo lavoro. Un percorso condiviso con Radio Cassino, media partner dell’evento, ed il comune di Cassino.