Il depuratore del Cosilam di Cassino è stato sequestrato dalla Polizia Provinciale e dai Carabinieri forestali su disposizione del Gip del Tribunale di Cassino, Di Croce, su richiesta del Pm De Franco.
L’attività del depuratore è da anni al centro di proteste, denunce e segnalazioni, soprattutto da parte di residenti e comitati ambientalisti locali. Nella zona, infatti, i cittadini lamentano da anni sversamenti e miasmi che creano problemi e disagi.
Il Comitato Solfegna “ha accolto con soddisfazione il sequestro odierno per un problema di cui da anni ci battiamo per assicurare al nostro territorio una più sostenibile vivibilità ambientale”.
Non è la prima volta che il depuratore finisce nel mirino della magistratura, sequestrato già nel 2013, e attenzionato più volte dall’Arpa Lazio.
Alla base del sequestro ci sarebbero anche problematiche di carattere burocratico legate alle autorizzazioni necessarie.
Il depuratore è gestito dalla società A&A, che ha informato il Cosilam dell’avvenuto sequestro; in attesa di ulteriori sviluppi, l’impianto continuerà a funzionare per gli scarichi di tipo civile.