Cassinate – Giochi di prestigio: ora il bosco c’è, ora non c’è più! Sequestrata una cava e indagato il sindaco

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In base al Piano Territoriale Paesistico Regionale, l’area era sottoposta a vincolo paesaggistico per la presenza di un bosco. Gli alberi non c’erano più, però: al loro posto, c’era una cava per l’estrazione di inerti. Tuttavia la ditta operava in base a una certificazione urbanistica nella quale risultava – pensate un po’ – che in quel luogo non c’era alcun bosco. Magie della burocrazia! Cava sequestrata e denunciati sia gli amministratori della società che il sindaco che ha concesso l’autorizzazione.

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L’operazione che ieri ha condotto al sequestro è stata svolta dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone, in base a un decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino.

Per la violazione dei vincoli paesaggistici, sono quindi sotto indagine gli amministratori della ditta estrattiva e il sindaco del Comune, che ha firmato l’autorizzazione all’ampliamento della cava in base a quel “misterioso” cambiamento di destinazione urbanistica, che, poiché non sanciva la presenza del bosco, non creava nemmeno la necessità di richiede un’autorizzazione paesaggistica.

Sugli indagati, a vario titolo, gravano accuse gravi, che vanno dall’abuso d’ufficio alla falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale, alla distruzione o deturpazione di bellezze naturali e opere eseguite su beni paesaggistici in assenza o violazione di autorizzazione.

Per rispetto della privacy, le forze dell’ordine hanno preferito non rivelare il Comune sul cui territorio operava la cava e il cui sindaco è coinvolto nelle indagini.

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