Dopo lo stop del conferimento dei rifiuti nell’impianto Saf di Colfelice, è scattata l’emergenza nei comuni della provincia di Frosinone, che non sanno dove scaricare i rifiuti indifferenziati.
L’emergenza è scattata a seguito del rinvenimento di tracce di zinco oltre la norma durante il trattamento dell’indifferenziato.
In attesa di capire causa ed origine, a Colfelice non si può scaricare l’indifferenziato.
Il presidente della Consulta dei sindaci del Cassinate, Enzo Salera, ha convocato l’assemblea per valutare la situazione e “venir fuori dall’impasse”.
Al termine della riunione i sindaci del territorio hanno condiviso all’unanimità un documento, fatto recapitare al Governatore Nicola Zingaretti, all’Assessore regionale ai Rifiuti Massimiliano Valeriani, alla direzione regionale Rifiuti, alla Prefettura di Frosinone e alla SAF di Colfelice, di cui è presidente Lucio Migliorelli.
Alla Regione è stato chiesto di adottare “strumenti ed eventualmente poteri extra ordinem”, per individuare “l’impianto ove destinare quei rifiuti che al momento non possono essere trattati dalla Saf”, in attesa che l’impianto di Colfelice riapra i battenti ai conferimenti della frazione indifferenziata (previsti tra 10-15 giorni) e “consentire una pronta ed effettiva soluzione dell’emergenza e scongiurare problematiche igienico-sanitarie e pericoli per la salute pubblica”.
Nel documento, inoltre, i sindaci della Consulta hanno evidenziato che “l’intera Provincia di Frosinone ha contributo più volte alla risoluzione immediata delle varie situazioni emergenziali verificatesi in altre Province” sia “attraverso la discarica di Roccasecca, sia attraverso il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio”, ma anche, e “soprattutto, attraverso il supporto di Saf che, più volte e per lungo tempo, ha contribuito in modo decisivo al degenerare di situazioni emergenziali che hanno coinvolto altri territori ed altri Comuni” come avvenuto, in tempi recentissimi, per “le Provincie di Latina e Roma”.