Per il prossimo 14 ottobre è stata convocata in Regione Lazio la Conferenza dei servizi relativa all’iter per la realizzazione del “quinto bacino”, in pratica una ulteriore discarica per rifiuti.
Il territorio è già in allarme, pronto ad alzare le barricate.
In sostanza, la società Mad, che gestisce la discarica di Cerreto, nel 2015 aveva avviato l’iter per ottenere il parere favorevole per realizzare un quinto bacino di smaltimento dei rifiuti.
L’iter fu poi però sospeso in quanto mancavano i requisiti necessari per il prosieguo dello stesso, vale a dire l’approvazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) e del Piano Gestione dei Rifiuti.
Nel frattempo, però, il Governo ha autorizzato la sopraelevazione dell’attuale discarica (quarto bacino), ma limitando sia l’altezza raggiungibile (sette metri e non 11) e, soprattutto, limitando lo sversamento per soli altri 14 mesi.
Adesso, la Regione Lazio ha convocato la Conferenza dei servizi per la realizzazione del Quinto Bacino, lasciando perplessità e timori tra cittadini, ambientalisti ed amministratori.
E si chiedono: come è possibile riprendere un iter interrotto per mancanza di PTPR e PGR se questi non sono stati ancora approvati?
In sostanza, osservano, nulla è cambiato tra l’interruzione e la ripresa dell’iter, a meno che la Conferenza non serva a porre la definitiva parola fine.
E poi, se nel 2020 non si potrà più sversare nel Quarto bacino, peraltro sulle sponde di due fiumi, come si potrebbe pensare di autorizzare un Quinto bacino accanto?
I dubbi, le perplessità ma anche le speranze troveranno una risposta il prossimo 14 ottobre alla Conferenza dei servizi alla quale parteciperanno, tra gli altri, anche i comuni limitrofi all’impianto, l’Arpa Lazio e le associazioni ambientaliste locali.