Cassinate – Da ieri, niente rifiuti nella discarica di Cerreto, Roccasecca. Fino al 20 aprile. La riflessione del sindaco Sacco. E dal 21?

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Come disposto con ordinanza della Regione Lazio, dopo l’esplosione dell’emergenza rifiuti e l’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari la dirigente Tosini e l’imprenditore Lozza, da ieri niente rifiuti nella discarica Cerreto di Roccasecca.

Ma l’ordinanza è limitata al 20 aprile, data entro la quale bisognerà decidere se continuare a trasferire altrove i rifiuti oppure proseguire sulla strada dell’ampliamento della discarica di Cerreto, contro il quale si stanno battendo cittadini, associazioni locali e, soprattutto, il Comune di Roccasecca.

Ed il sindaco, Giuseppe Sacco, nell’attesa, ieri ha pubblicato sul suo profilo Fb una sua riflessione sullo scottante quanto ammorbante argomento.

Il post “politicamente scorretto”
“Da oggi, i rifiuti prodotti nelle nostre case e quelli prodotti nella nostra provincia (dopo poco più di 15 anni) non verranno seppelliti nella nostra città’, ma finiranno nella discarica di Viterbo.
E questo almeno fino al 20 aprile, come si legge nell’ordinanza del Presidente della Regione Lazio.
Procedimenti amministrativi, ricorsi innanzi TAR e Tribunali, autorizzazioni rilasciate solo grazie al Consiglio dei Ministri e terremoti giudiziari.
Connivenze politiche, amministrative e giornalistiche ed un sistema omertoso composto da chi mente sapendo di mentire.
Per non parlare della politica, preoccupata solo di quello che si deve dire e mai di quello che si deve fare.
Insomma, ne abbiamo viste e vissute di tutti i colori, ma abbiamo orgogliosamente portato avanti la nostra idea senza esitazione. anche quando dall’altra parte del tavolo a decidere c’era il Consiglio dei Ministri.
E lo abbiamo fatto da soli, senza l’aiuto della politica, contro le gelosie campanilistiche, contro una certa stampa, contro interi dipartimenti nati solo per occuparsi di quella materia e senza spaventarci, nemmeno quando ci dicevamo “lascia perde, chi te lo fa fare.. fai come hanno fatto gli altri… fai finta di non vedere”.
Anche se la cosa più fastidiosa è stata sentire dire in giro “tanto non chiuderà’ mai” “faranno il 5’,6’,7’ etc etc” e cioè respirare intorno quella rassegnazione da parte di chi non ha capito che chi non lotta e chi si lamenta senza muovere un dito, ha perso prima ancora di cominciare a giocare.
Siamo 8000 anime, siamo insignificanti dal punto di vista elettorale, non abbiamo un peso politico per sederci ai tavoli dove si decide, non abbiamo il sostegno della politica e le norme non attribuiscono a noi la competenza per decidere sul ciclo rifiuti.
Quindi siamo realisti, non ci illudiamo che è finita perché siamo la soluzione più comoda e ci riproveranno già da oggi.
Però al momento quel V bacino che doveva essere già pieno esiste solo sulla carta e noi abbiamo la testa dura, la schiena dritta e la voglia di continuare a guardare negli occhi i cittadini con la convinzione di chi ce l’ha sempre messa tutta.
E comunque una cosa è certa: dopo quasi un ventennio a Roccasecca non arriveranno camion pieni di rifiuti; e soprattutto non dovremo gridare come fatto fino ad oggi lo slogan ‘No ai rifiuti da Roma’. Ma semmai, da altri territori, grideranno ‘No ai rifiuti da Frosinone’.
Lo so, il finale non è politicamente corretto, ma se la politica è quella che ho conosciuto fino ad oggi, voglio essere politicamente scorretto”.

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