La tempesta di pioggia e vento che ieri si è abbattuta anche nel cassinate ha lasciato ancora una volta danni, disagi e domande sul perché accadono questi fenomeni e su cosa bisognerebbe fare per mitigarne i problemi.
Il ‘cuore’ della tempesta è stato nel comune di Castelnuovo Parano dove una casa è stata dichiarata inagibile per il crollo di un controsoffitto, la Cassino-Formia è stata bloccata per qualche ora a causa di un vero e proprio fiume d’acqua che ha seppellito auto, invaso piani interrati, giardini, strade e campagne fino ad arrivare sulla SS 630.
Interessata anche Ausonia, con particolare riferimento alla zona della Madonna del Piano e Iardini.
A S. Apollinare un automobilista era rimasto bloccato nell’auto semi sommersa dalle acque in località Pantanelle, ed è stato soccorso dai Vigili del Fuoco.
A San Giovanni Incarico è stata chiusa la strada Colle Tronco, a causa dello straripamento di un torrente.
Ma danni e disagi sono stati registrati in molti comuni dell’area ed oggi, per i sindaci, è la conta dei danni e si sta pensando di chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale.
“Lavoriamo per quantificare i danni e programmare la messa in sicurezza. – scrive ad esempio il sindaco di Castelnuovo Parano Oreste De Bellis – Giunta comunale d’urgenza per Stato di Calamità e misure urgenti. Di nuovo un paese sommerso da una bomba d’acqua”.
Dappertutto sono intervenuti gli uomini dei Vigili del Fuoco, delle Forze dell’ordine e della Polizia Locale, oltre ai volontari della Protezione Civile. I danni per le piogge tempestose e violente sono ormai un effetto sui quali bisognerà fare periodicamente i conti dappertutto. La Protezione Civile aveva lanciato l’allerta meteo in diverse regioni italiane del centro e sud Italia; non solo il Cassinate ha subito i danni e la paura per la furia delle acque.
E allora tornano di attualità sul perché e cosa bisogna fare per mitigare i danni a persone e cose.
Sul perché, la risposta sembra ormai certificata nei cambiamenti climatici che fanno registrare frequentemente lunghi periodi di mancanza di piogge intervallati da fenomeni piovosi eccezionali. Piogge eccezionali e concentrate in breve tempo che difficilmente si riesce a fronteggiare.
Colpa anche dell’eccesiva urbanizzazione, della manutenzione e dell’assenza di adeguate opere di smaltimento idraulico. Un’antropizzazione che impedisce l’assorbimento del terreno e favorisce la formazione di fiumi d’acqua dovuti alle piogge strabordanti.
L’acqua, purtroppo, vuole il suo percorso – a volte ostruito o ridimensionato dalla mano dell’uomo, che chiude o intuba corsi d’acqua spesso apparentemente innocui – e quando non riesce a trovarlo lo costruisce con la sua inerzia dirompente e distruttiva favorita anche dai disboscamenti e dagli incendi boschivi estivi.