Tra i punti all’ordine del giorno di quella che potrebbe essere l’ultima convocazione del Consiglio comunale da parte del presidente Carlino fa scalpore l’assenza della funivia.
L’opera che doveva diventare il simbolo dell’amministrazione Petrarcone infatti è ancora ferma ai box per risolvere gli ultimi problemi legati al disciplinare tra il Comune e la società che realizzerà l’opera.
Un altro passo falso che fa paio con il Prg che, più volte annunciato ad inizio consiliatura, è partito che notevole ritardo tanto che lo stesso l’urbanista Vezio De Lucia aveva ben presto fatto capire che i tempi per un passaggio in Consiglio comunale non c’erano e che il suo lavoro sarebbe stata una base di partenza per la prossima amministrazione comunale.
Allo stesso modo un anno fa c’era la sicurezza di mettere almeno il nastro bianco e rosso per delimitare il cantiere nella Villa Comunale prima della compagna elettorale, poi il rotolo si è spostato nella riqualificazione di Piazza Labriola, ma anche in questo caso le certezze sono pochissime e di lavori in centro non vi è traccia.
La ciliegina sulla torta in questo ultimo passaggio in Aula Di Biasio sarà il Piano Urbano del traffico.
Lasciando da parte il dibattito sul fatto che la “torta” è poco più di un dolcetto o se la ciliegina ha le dimensioni di un candito, il Put era atteso da tempo in città e potrebbe essere un importante passo in avanti per il miglioramento della qualità della vita per i cittadini. Allegato al Piano Urbano del Traffico c’è anche l’isola pedonale permanente che, almeno sulla carta, potrebbe divertare realtà da qui ai prossimi mesi.
Sempre che non ci sia un ripensamento della prossima maggioranza visto che la chiusura permanente del centro è una suggestione quasi irresistibile per i cittadini di Cassino (meno per i commercianti del centro) ma anche per il Prg e funivia sembravano sogni in procinto di realizzarsi, almeno per i fautori del progetto, ma alla fine tutto è rimasto sulla carta.
Per l’approvazione del Put non dovrebbero esserci grandi problemi in Aula anche all’indomani dell’accoglimento delle due osservazioni e “mezzo” arrivate in Comune durante i trenta giorni di pubblicazione del progetto sull’Albo Pretorio e il sostanziale assenso dei consiglieri d’opposizione, sempre che il sindaco abbia la forza per far iniziare il Consiglio.
Fonte: L’Inchiesta