Nel periodo in cui gli indagati sono stati monitorati si è assistito a collusioni finalizzate a indirizzare l’esecuzione e la gestione di affidamenti di lavori in cambio di promesse o dazioni di utilità.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta guidati dal Comandante Provinciale, Col. Manuel Scarso hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Santa Maria C.V., su richiesta della Procura diretta dal Procuratore Capo, dott. Pierpaolo Bruni.
Agli arresti domiciliari l’assessore Massimiliano Marzo, i dirigenti Franco Biondi e Giovanni Natale, il dipendente comunale Giuseppe Porfidia e l’imprenditore Gioacchino Rivetti. Le accuse sono a vario titolo di corruzione e falsità in atti pubblici. Ci sono anche altri 14 indagati e, sullo sfondo, il reato di corruzione elettorale.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura Sammaritana (pubblici ministeri Armando Bosso e Giacomo Urbano) e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, ha fatto emergere un quadro di condotte delittuose che avrebbero alterato o turbato il normale e lecito andamento degli affidamenti di lavori pubblici del Comune di Caserta.
L’indagine ha consentito, altresì, di accertare (in fase meramente investigativa e in assenza di contraddittorio) un grave quadro indiziario in ordine agli affidamenti dei lavori pubblici.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e gli odierni indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare è stata adottata senza il contraddittorio che avverrà innanzi al Giudice che potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.