Caos alla Folcara, partite le denunce contro ignoti. Il rettore dice NO alla violenza dei giorni scorsi.

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Due i fronti sui quali gli agenti della Polizia di Stato di Cassino stanno indagando per fare luce sul parapiglia scoppiato alla Folcara mercoledì.
Il primo riguarda l’identificazione di chi ha lesionato, con un calcio, la porta in vetro al pianterreno.
L’altro servirà a risalire alla persona che ha portato via ad un fotografo il cellulare con il quale stava riprendendo i malumori di studenti e familiari.

Telefonino che è stato poi ritrovato nel water di uno dei bagni e sequestrato dagli agenti. Ieri mattina, intanto, il direttore generale di Unicas, Raffaele Simeone, ha sporto denuncia contro ignoti per il danneggiamento della porta. Sull’accaduto è voluto intervenire il rettore di Unicas Giovanni Betta che ha condannato l’uso della violenza, ma anche promesso che parlerà con il collega rettore dell’università La Sapienza per esprimere la sua perplessità sull’abilitazione fissata un’ora prima della discussione della tesi.
Tesi che per quattro ragazzi su cinque è saltata. Rinviata, sembrerebbe, a novembre prossimo.
«Non giustifico chi ha usato violenza e danneggiato la porta».

Ha esordito con queste parole riportate da L’Inchiesta il rettore di Unicas Giovanni Betta, stigmatizzando il comportamento di chi ha sfogato la rabbia contro l’edificio.
«C’è anche da dire che La Sapienza, che organizza un’abilitazione un’ora prima della discussione della tesi, è roba che non sta né in cielo né in terra. Quando si fa un esame di stato, che è cosa seria, è possibile che ci siano dei bocciati. In questo caso, considerato ciò che è accaduto, era inevitabile che ci potessero essere dei malumori e anche reazioni eclatanti».
E il rettore prende le distanze dal metodo dell’Università La Sapienza sottolineando:
«Specifico che non si tratta di Unicas, ma di Roma perché noi ospitiamo l’Ateneo che organizza questo corso di laurea (Fisioterapia, ndr.). Parlerò personalmente con il rettore de La Sapienza.
Intanto, ringrazio i miei dipendenti che hanno mostrato la massima calma senza gravare su una situazione di per sé delicata».

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