Ormai, dopo i posti letto e le barelle, sono finite pure le sedie dove far accomodare i pazienti che affollano il Pronto soccorso.
Una situazione al limite del possibile, scrive Ciociaria Editoriale Oggi, con un’affluenza record che ha mandato in tilt l’intera struttura facendo esplodere un dramma ben noto agli operatori del settore.
Tre giorni di attesa per un ricovero, trascorsi su una sedia dalla maggior parte dei pazienti che venerdì hanno raggiunto il Santa Scolastica per problemi molto diversi tra loro.
Una volta riempita la sala rossa, ammassati tutti gli altri pazienti sulle barelle nei corridoi, i nuovi arrivati si sono dovuti accontentare delle sedie, assistiti dal personale medico e infermieristico che ha fatto il possibile – e anche oltre – in una situazione paradossale che ha comportato una conseguenza ancor più assurda: dal momento che tutte le barelle sono state occupate dai pazienti in attesa di un posto letto (spesso anziani) anche le ambulanze sono andate in tilt non avendo più i supporti per far fronte a nuove emergenze. Soltanto una, come riferito da alcuni parenti infuriati, è stata lasciata a un portantino per trasferire i presenti: un’ora la media calcolata per poter raggiungere i reparti – tra spostamenti vari – per una tac. Impossibile per quello che viene definito, sulla carta, un Dea di I livello.
«Vogliamo vedere quando qualcuno del mondo politico, sia di destra che di sinistra, prenderà veramente a cuore questa situazione incredibile. La sanità dovrebbe essere il primo obiettivo, perché riguarda tutti da vicino» hanno commentato i familiari di alcuni pazienti in attesa, dopo 72 ore, di un posto letto.
Dal 31 dicembre 2015 al 4 gennaio 2016 il numero di pazienti visitati e sistemati provvisoriamente nei corridoi a Cassino, in parte in sala rossa e in parte sulle barelle, era già aumentato giorno dopo giorno toccando anche picchi superiori alla dozzina. Una realtà a dir poco critica se si pensa che a gestire il tutto erano solo 2 medici di Pronto soccorso e 4 infermieri.
Ora la situazione è precipitata del tutto: ieri alle 16 e 38 i pazienti in attesa risultavano 21, 18 quelli in trattamento, 14 quelli per i quali era stata già inoltrata richiesta di ricovero o trasferimento.
Dati allarmanti, già solo se raffrontati con quelli riferiti allo Spaziani di Frosinone (per non parlare con i nosocomi romani) che può contare su quasi il doppio della forza lavoro e che nello stesso arco temporale presentava 18 pazienti in attesa e solo 5 pazienti in più (in totale) rispetto a Cassino.