Scettica la Fiom sui dati di Renzi («7.700 posti entro il 2018»): «Improbabile, bisogna vedere come risponderà il mercato alla nuova Giulia».
Mentre all’Ilva di Patrica si attende la vendita del sito e alle terme di Fiuggi si contano 34 licenziati, la Provincia di Frosinone chiede di essere inserita con Latina nei «patti per il sud».
Contratti di solidarietà per un anno allo stabilimento Fca di Piedimonte San Germano, riporta il Corriere della Sera, dove con l’avvio della produzione della nuova Giulia si sono aperte nuove speranze per l’occupazione. Da sabato 7 nella principale fabbrica del Lazio è terminata la cassintegrazione.
Interessati 3850 operai
Gli accordi di lavoro alla Fca di Cassino interessano, da lunedì 9, tutti i 3.850 operai e arrivano dopo la presentazione, a Roma, della nuova vettura dell’Alfa (la prima è stata «sfornata» lo scorso 19 aprile) ai presidenti del Consiglio e della Repubblica, Matteo Renzi e Sergio Mattarella. «In prospettiva – ha sottolineato il premier nel cortile di Palazzo Chigi – con l’Alfa a Cassino si passerà da 4.300 posti di lavoro a 7.700 entro il 2018». Numeri che lasciano, però, perplessi i sindacati: la Fiom ritiene «improbabili» le cifre previste da Renzi. «Al momento – ha detto il segretario provinciale della Fiom di Frosinone, Donato Gatti – è solo una speranza. Bisogna vedere come risponderà il mercato alla nuova Giulia. Adesso con i contratti di solidarietà ci saranno meno ore di lavoro. A Cassino sarebbe già importante evitare periodi di cassintegrazione e garantire piena attività a tutti gli operai».
Appello per l’Ilva
Nel Frusinate la crisi del lavoro resta una vera emergenza. All’Ilva di Patrica, dove lo stabilimento è stato chiuso con i settanta operai finiti in mobilità, si attendono novità sulla vendita del sito. Il Consiglio comunale ha chiesto alla Regione un decreto straordinario per la mobilità in deroga fino al prossimo 31 ottobre, allo scopo di garantire un sostegno economico ai lavoratori. «In questi mesi – ha dichiarato il sindaco Lucio Fiordalisio – mi sono confrontato più volte con le famiglie dei lavoratori, divenendo testimone delle loro preoccupazioni e del loro sconforto».
Alle Terme «ridotti» 34 lavoratori
Alla difficile situazione dell’Ilva si aggiunge la vertenza delle terme di Fiuggi. L’azienda termale, che gestisce anche l’imbottigliamento, ha deciso di licenziare 34 dipendenti trasformando i loro contratti in stagionali, con la garanzia di un utilizzo per alcuni mesi all’anno. Una scelta fatta con un piano di ristrutturazione avviato da Atf. In questi giorni si è chiusa la prima conciliazione con parte dei dipendenti (otto su 22) e dai vertici della società idrotermale escludono risvolti negativi per la stagione turistica. E mentre alle fonti si riducono gli organici, l’acqua di Fiuggi la prossima estate sbarcherà anche in Brasile.
Anche la Ciociaria nei «patti per il sud»
Per cercare di fronteggiare l’emergenza lavoro l’impegno è a tutto campo: la Provincia ha sollecitato, a governo e Regione, l’istituzione dell’area di crisi e adesso preme per non restare fuori dai «patti per il sud». «Il rischio – ha rilevato il vicepresidente dell’ente provinciale, Andrea Amata – è che il basso Lazio, schiacciato tra il peso di Roma e un mezzogiorno dinamico, diventi ancor di più area depressa e poco appetibile. Una zona “cuscinetto” inaridita. Per questo – ha concluso – lancio un appello alla Regione e ai nostri rappresentanti istituzionali per fare in modo che di queste opportunità beneficino anche le province di Frosinone e Latina».