Nei prossimi anni i lavoratori rischiano di avere ancora pesanti ripercussioni economiche per il prevedibile prosieguo del ricorso ad ammortizzatori sociali.
Al tavolo odierno al Mimit, dove il ministro Urso si è confrontato con Stellantis, Anfia, Regione Lazio e sindacati, le opinioni hanno sfumature differenti. Soprattutto quando si tratta della Fiom Cgil, che era presente con il segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, Samuele Lodi. Al tavolo anche il segretario Cdl Cgil Frosinone Latina, Donato Gatti.
“Nell’incontro di oggi su Pomigliano e Cassino non è ancora arrivata nessuna nuova risposta certa da parte di Stellantis in merito alle prospettive di entrambi i siti- commenta Lodi-. A Pomigliano l’annuncio del prolungamento della produzione della Pandina fino al 2029, difficilmente potrà compensare i volumi in calo del Tonale e quelli già esigui dell’Hornet, e soprattutto non guarda al futuro dal punto di vista dell’innovazione di propulsori con minor impatto ambientale. Le decisioni di Stellantis in questo senso sono chiare, investono in altri Paesi, e lo stabilimento di Pomigliano è l’unico in Italia in cui ad oggi non sono previsti modelli elettrici”.
“A Cassino gli annunciati nuovi modelli elettrici di Stelvio e Giulia e l’affiancamento di un non ben definito nuovo modello dovrebbero partire solamente dal 2025 e nel 2026 e quindi anche nei prossimi anni i lavoratori rischiano di avere ancora pesanti ripercussioni economiche per il prevedibile prosieguo del ricorso ad ammortizzatori sociali.
Nel frattempo in entrambi i siti si registrano peggioramenti delle condizioni di lavoro che hanno portato anche allo sciopero a Cassino nei giorni scorsi. Tutte le aziende della componentistica sono in grandissima difficoltà con prospettive cupe per i lavoratori.
Stellantis dal canto suo ha nuovamente chiesto al Governo un sostegno per aumentare la competitività produttiva e gli incentivi alla domanda. Per la Fiom-Cgil le risorse pubbliche devono essere vincolate a precisi impegni e garanzie occupazionali di tutela delle competenze e di rilancio per le lavoratrici e i lavoratori che devono tradursi anche in forti investimenti in ricerca e sviluppo, che ancora ad oggi purtroppo non sussistono.
Per questo ribadiamo la necessità di un tavolo di confronto a Palazzo Chigi dove siano affrontate tutte le criticità che ancora persistono e che vedano Stellantis assumersi impegni e dare garanzie per il raggiungimento e superamento della produzione di un milione di veicoli e per la rigenerazione dell’occupazione nel nostro Paese, auspicando che si determinino tutte le condizioni per un accordo di sviluppo”.