‘Robotoc’, ‘Il Grinta’ e ‘Camorra’s buster’, come lo hanno definito i colleghi di Scottland Yard. Tre soprannomi utilizzati negli ambienti investigativi per evidenziate la bravura di Alessandro Tocco, vice questore aggiunto della Polizia di Stato, ex capo della Squadra Mobile di Caserta ed oggi arrivato a dirigere il Reparto Prevenzione Crimine della questura di Frosinone.
Nato quarantaquattro anni fa a Cassino dove, prima di entrare in accademia, ha studiato fino alla maturità classica presa nello storico liceo ‘Carducci’. Una carriera brillante, anzi fuori dal comune, quella di Alessandro Tocco che, dopo una breve esperienza da dirigente del commissariato di Fondi prima e Formia dopo, nel 2008 viene chiamato a ricoprire il delicato incarico di dirigente del commissariato di Casal di Principe (dove riesce a far trasferire la sede della Polizia di Stato all’interno di un bene confiscato) e successivamente quello di Capo della Squadra Mobile di Caserta.
In sette anni di intenso lavoro nella terra dei Casalesi, il vice questore Tocco ha smembrato diversi gruppi, soprattutto armati del famigerato clan. L’attività dei suoi uomini e il suo fiuto investigativo hanno consentito l’arresto di Michele Zagaria, il superboss e quello di Raffaele Diana, detto ‘Rafilotto’. L’uomo, latitante da 14 anni, è stato stanato dal dottor Tocco dietro un muro sfondato a colpi di piccone quando oramai tutti credevano di aver fatto l’ennesimo buco nell’acqua. Un respiro di troppo ha tradito il ricercato, inserito nell’elenco dei 100 più pericolosi d’Italia. E poi ancora Massimo Di Caterino, l’ultimo boss casalese dopo l’arresto di Nicola Schiavone, figlio di ‘Sandokan’ al secolo Francesco Schiavone. Uno spessore investigativo che è stato riconosciuto anche oltre manica quando i colleghi di Scottland Yard prima ed i giornalisti britannici poi, in diversi reportage ed articoli sulla guerra di camorra nel Casertano, hanno definito il vice questore Tocco the camorra’s ghost: l’acchiappa camorristi. Prima di lasciare la Terra di Lavoro e quindi la Questura di Caserta per approdare al primo piano di via Vado del Tufo, l’ex dirigente della Squadra Mobile ed il suoi uomini hanno risolto brillantemente un ‘cold case’ sempre di camorra. L’omicidio avvenuto nel 1999 di un giovane affiliato scomparso da Marcianise 16 anni fa. Lo scorso mese di febbraio, dopo mesi di indagini, la speciale sezione di palazzo Vanvitelli ha ammanettato sei persone con l’accusa di ‘omicidio volontario’. L’intera informativa è stata redatta dal dirigente Tocco. Ora con il trasferimento a Frosinone, sotto la guida del questore Filippo Santarelli, avrà inizio la seconda parte di una carriera fulgida. Chi conosce Alessandro Tocco non ha dubbi.
Fonte: Angela Nicoletti (TG24.info)