Agricoltura – Emergenza siccità, i consorzi di bonifica puntano al recupero dell’acqua piovana e ai progetti PNRR

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Mentre è in piena attività l’irrigazione dei campi in tutta la regione, Anbi Lazio rilancia l’allarme siccità. Nei giorni scorsi si è tenuto il consiglio di amministrazione dell’associazione dei consorzi di bonifica di Anbi Lazio. Uno dei temi affrontati è stato proprio quello della siccità. Il Presidente Sonia Ricci parla di vera e propria situazione drammatica.

“L’acqua – afferma il presidente Sonia Ricci – a causa delle rare precipitazioni che si sono registrate nei mesi scorsi, è insufficiente. L’atipico inverno privo di piogge come non mai, insieme al caro prezzi, soprattutto dell’energia elettrica, che utilizziamo per i nostri impianti, e al calo del potere di acquisto, rappresenta un tris nero per il nostro settore. I dati dell’Osservatorio nazionale di Anbi, riguardanti il livello dei fiumi laziali, non lasciano presagire, così come le previsioni meteo, nulla di positivo”.

Oltre che lanciare l’allarme Anbi Lazio sta lavorando per il Piano Laghetti ad una propria proposta. Nel corso della riunione, tra le altre questioni affrontate, proprio quella del Piano Invasi.
L’Anbi Lazio ha già realizzato una cartografia alla quale aggiungere i tasselli analitici delle proposte per poi presentarle alle Istituzioni.

L’obiettivo è contribuire, come sistema Lazio, ad evitare che dell’acqua piovana che cade sul territorio venga trattenuta solo l’11 per cento come accade ora. L’irrigazione ormai, in funzione anche del cambiamento climatico, viene richiesta praticamente per tutto l’anno.

Come prima risposta alla esigenza di risparmio della risorsa idrica e al suo oculato utilizzo, i Consorzi laziali hanno presentato progetti di ammodernamento delle reti irrigue da finanziare con i fondi PNRR, che hanno l’obiettivo di coniugare il risparmio della risorsa idrica – contenendo le perdite derivanti dalla vetustà degli impianti realizzati anche oltre 40 anni fa – con la necessità di efficientare il servizio irriguo.

I progetti riguardano buona parte del territorio attualmente servito, in quanto le specificità dei bandi non hanno consentito la realizzazione di nuove opere o modifiche strutturali a quelle esistenti.

“Siamo consapevoli che la risorsa idrica è un bene limitato e destinato a usi non solo agricoli, da utilizzare con oculatezza e parsimonia. Per raggiungere questo obiettivo – ha detto il direttore di Anbi Lazio, Andrea Renna – dobbiamo impegnarci al massimo coinvolgimento sempre di più anche dei consorziati oltre che delle Istituzioni”.

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